23 settembre 2020
L'uomo non è una macchina
Webinar Invernizzi per il Futuro
Il materialismo e il riduzionismo che caratterizzano la visione scientifica del mondo ci assicurano che l’uomo è una macchina biologica e che la coscienza e il libero arbitrio sono proprietà emergenti e illusorie di un cervello-computer. L’intelligenza artificiale a sua volta ci promette macchine che presto supereranno l’uomo. Questa interpretazione della realtà è basata su presupposti che non sono nemmeno validi sulla base delle più recenti scoperte della fisica quantistica. Molti studiosi sono rimasti fermi alla visione del mondo della fisica classica e non hanno ancora capito il messaggio cruciale della nuova fisica. La natura della reaItà è enormemente più ricca della realtà meccanica dei nostri computer classici. Dobbiamo svegliarci dalla suggestione ipnotica che siamo macchine! Siamo esseri coscienti dotati di libero arbitrio. E la coscienza non può essere una proprietà della fisica classica.
QUANDO
23 settembre 2020
Dalle ore 17.00 alle ore 18.00 CEST
RELATORI
Presidente, Federico and Elvia Faggin Foundation
Federico Faggin si è laureato in Fisica, con 110 e lode, presso l'Università di Padova nel 1965. Si è poi trasferito nella Silicon Valley, USA dove ha sviluppato la tecnologia MOS Silicon Gate nel 1968; il primo microprocessore al mondo, l'Intel 4004, nel 1971 e altri microprocessori di grande successo, come l'Intel 8080 e lo Z80-CPU prodotto da Zilog, la prima società di start-up da lui fondata. Dal 1974 in poi, Faggin è stato CEO di diverse start-up di alta tecnologia da lui fondate e dirette, inclusa la Synaptics, Inc. che sviluppò i primi touchpad e touchscreen. Attualmente è presidente della Federico and Elvia Faggin Foundation, un’organizzazione dedicata alla scienza della consapevolezza. Faggin ha ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali, tra cui il Premio Fermi dalla Società Italiana di Fisica nel 2014 e la Medaglia Nazionale per la Tecnologia e l'Innovazione dal presidente USA, Barack Obama, nel 2010.
Immunologo, Università Statale di Milano, Istituto Nazionale di Genetica Molecolare “Romeo ed Enrica Invernizzi”
Sergio Abrignani è un MD, PhD che dal 1986 al 2006 ha lavorato su ricerca e sviluppo di nuovi farmaci e vaccini antivirali in aziende di biotecnologie in Svizzera, Italia e California. Dal 2007 è rientrato in Italia, dove è professore ordinario di Patologia generale presso l’Università degli Studi di Milano e dirige l’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare “Romeo ed Enrica Invernizzi”, un istituto di ricerca traslazionale no-profit che sviluppa progetti volti a identificare nuovi biomarcatori e bersagli terapeutici per migliorare la prevenzione secondaria e terziaria delle malattie croniche autoimmuni, infettive o neoplastiche.
Le sue ricerche più recenti si concentrano su immunoterapia di precisione in oncologia.
RECENSIONI
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