Una ricerca da Nobel: Abhijit V. Banerjee ospite della Fondazione Invernizzi
05 maggio 2025 – Filantropia, cultura, intelligenza artificiale e cambiamento climatico

Lunedì 5 maggio 2025, alle ore 18.30, il centro congressi della Fondazione Invernizzi ha accolto uno degli appuntamenti più significativi della stagione: l’incontro pubblico con il premio Nobel per l’Economia Abhijit V. Banerjee, intervistato dalla giornalista RAI Lucia Goracci. L’evento ha coinvolto una numerosa platea di studentesse e studenti delle principali università milanesi.
Il professor Banerjee, insignito del Nobel nel 2019 insieme alla moglie Esther Duflo per l’approccio sperimentale alla lotta contro la povertà globale, ha dialogato a lungo con Lucia Goracci su molteplici temi al centro dell’economia contemporanea e del dibattito pubblico globale. Si è parlato del metodo dei Randomized Controlled Trials (RCTs), che ha rivoluzionato la valutazione delle politiche di sviluppo, ma anche di filantropia, cultura, intelligenza artificiale, cambiamento climatico, conflitti armati e giustizia sociale.
Particolarmente apprezzata è stata la riflessione sulla povertà come condizione modificabile e non inevitabile, in linea con il pensiero di Papa Francesco. Un messaggio che Banerjee ha rilanciato con forza, sottolineando come serva anche una battaglia culturale per il cambiamento. «Sono cresciuto a Calcutta, proprio accanto a una baraccopoli», ha ricordato il professore. «Non è stata una scelta: è difficile essere un economista senza trovare un modo per riflettere su una parte così vivida della propria storia personale».
Tra i passaggi più stimolanti, il Nobel ha affrontato anche il tema dell’intelligenza artificiale come strumento concreto nella lotta alla povertà. «Sta già cominciando a essere usata per fornire assistenza sanitaria in aree remote, permettendo ad esempio di scattare foto mediche e farle analizzare da un’IA come supporto decisionale per operatori con scarsa formazione». Anche nel campo dell’istruzione, ha detto, l’IA potrà avere un ruolo, sebbene «sia ancora presto per dire in che modo esattamente». Tuttavia, ha avvertito: «Uno dei grandi timori del nostro tempo resta la questione dei posti di lavoro».
Banerjee ha poi offerto una lucida analisi dei cambiamenti in corso a livello globale. Se fino al 2019 si registravano «progressi chiari nella lotta contro la povertà», la pandemia da COVID-19 ha segnato «un grande passo indietro». Ma è il cambiamento climatico oggi la minaccia più incombente: «Il numero di giorni con temperature sopra i 35 gradi nei paesi poveri sta aumentando rapidamente, e questo ha un effetto diretto sulla possibilità di lavorare e di sopravvivere». Il professor Banerjee ha quindi lanciato un appello ai paesi più ricchi: «Non è un problema che ha causato il Ghana o altri paesi poveri. È una crisi provocata dal resto del mondo. Serve un’azione che rifletta questa responsabilità, anche attraverso forme concrete di compensazione».
Non sono mancati spunti più personali e originali, come il legame – inaspettatamente gastronomico – tra la sua recente produzione saggistica e l’Italia: nel libro Chhaunk: On Food, Economics and Society, Banerjee racconta di come proprio un viaggio nel nostro Paese abbia cambiato il suo rapporto con alcuni cibi “problematici” della sua infanzia, come la vaniglia e il pollo.
Infine, un passaggio molto sentito è stato dedicato alla filantropia contemporanea, definita da Banerjee «in miglioramento ma ancora troppo guidata dalla volontà dei fondatori». «Oggi si fanno più domande, si cercano evidenze, si ascoltano esperti. È una tendenza positiva, ma spesso manca ancora il coraggio di lasciare che sia la realtà a guidare le scelte».
Fondazione Invernizzi è orgogliosa di aver promosso e organizzato questo incontro, nel quadro delle proprie attività a sostegno della diffusione della conoscenza tra le nuove generazioni. Un impegno che si inserisce nel sostegno a iniziative di rilievo come ISPI Next Forum 2025, e che riflette i valori della Fondazione nel promuovere l’innovazione, il pensiero critico e l’apertura internazionale.