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Centro Congressi

Fondazione Invernizzi ha raccolto la grande eredità dei suoi fondatori proponendosi come luogo di divulgazione e di incontro scientifico e culturale, realizzando un Centro Congressi per ospitare conferenze, seminari, dibattiti, mostre e presentazioni, promuovere e stimolare la riflessione su studi e ricerche e lo scambio di informazioni tra individui e organizzazioni coinvolti nel dibattito culturale e scientifico internazionale.

 

Il Centro Congressi di Palazzo Invernizzi è stato completato nel 2024, dopo due anni di lavori di riqualificazione che hanno trasformato i seminterrati del Palazzo in uno spazio polifunzionale, versatile e modulabile che si presta ad ospitare diversi tipi di iniziative.
Il Centro Congressi offre, a chi necessita di un ambiente accogliente, riservato e funzionale in centro a Milano, spazi dotati di ogni comfort e di moderne tecnologie per la realizzazione di qualsiasi tipo di evento.

 

Curato dallo studio milanese G A Architetti Associati l’intervento ha ricercato il corretto equilibrio fra il rispetto e la conservazione degli ambienti del piano terreno, connotati dal gusto dei coniugi Invernizzi che li avevano abitati, e l’innovazione degli ambienti del piano seminterrato che sono stati restituiti alle loro spazialità originali ed adattati ai nuovi usi attraverso allestimenti contemporanei.
Il dialogo fra preesistenza e nuovo è affidato agli elementi di connessione fra i due livelli: le nuove scale in legno, in continuità con le scale esistenti, ed i nuovi ascensori vetrati che si sovrappongono ai partiti architettonici del Palazzo senza però mai impedirne la visione.
I materiali del nuovo intervento – vetro, acciaio, resina, legno, Barrisol retroilluminato – si distinguono per leggerezza, matericità, effetto decorativo. La memoria dell’amore che legava i coniugi Invernizzi alla natura è evocato dall’uso dei rivestimenti di legno ottenuti dall’accostamento di diverse essenze interamente riciclate che ricordano un bosco astratto di infinite specie arboree.

 

Nella sala Indaco, ex sala del cinema dei coniugi Invernizzi, l’artista Roberto Rizzo ha realizzato un’installazione ambientale dal titolo “Camera della visione”.
Cielo che si apre idealmente sul soffitto della sala verso la città, l’intervento artistico ha uno sviluppo strutturale ed estetico che nasce dall’indirizzo funzionale (illuminare e migliorare le caratteristiche acustiche della sala) e dialoga con la storia dell’arte italiana: con le decorazioni pittoriche dei soffitti delle chiese, dei palazzi, dei teatri storici e – nello stesso tempo – con i soffitti di Lucio Fontana, con gli Skyspace di James Turrel, con l’installazione di Dan Flavin in Santa Maria in Chiesa Rossa a Milano.

Sala Ibisco

46 posti a sedere fissi

3 posti relatori

Piano seminterrato

Disposizione a teatro su gradoni con poltroncine in pelle rossa

Tavolo della presidenza per 3 relatori

 

Dotazione:

3 microfoni fissi

2 microfoni mobili

1 Ledwall 108″

1 sistema di registrazione audio-video

2 cabine di traduzione simultanea

Sala Indaco

40 posti a sedere mobili
3 posti relatori
Piano terra
Disposizione a platea o tavolo centrale
Tavolo della presidenza per 3 relatori mobile
 
Dotazione:
6 microfoni fissi
2 microfoni mobili
Ledwall 162”
1 sistema di registrazione audio-video
2 cabine di traduzione simultanea

Sala Iris

36 posti a sedere mobili
2 posti relatori
Piano seminterrato
Disposizione flessibile con sedie mobili da regista
Tavolo della presidenza per 3 relatori mobile
 
Dotazione:
3 microfoni fissi
2 microfoni mobili
1 monitor LCD da 86”
1 sistema di registrazione audio-video
2 cabine di traduzione simultanea